Urbanistica. La giunta approva le “linee guida” per il nuovo Piano strutturale per ridurre il rischio idraulico

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Data:

12 Marzo 25

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CARMIGNANO – Il Titolo è "Linee guida per integrare la rigenerazione urbana con il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del rischio idraulico e di mitigazioni degli effetti dei cambiamenti climatici”: sono i principi, affidati ai progettisti, approvati nella seduta di giunta del 6 marzo scorso, che dovranno ispirare le norme da inserire nel nuovo Piano strutturale e conseguente Piano operativo del Comune di Carmignano, la cui procedura di adozione è tuttora in corso. «Un atto significativo – lo definisce il sindaco Edoardo Prestanti – per fissare i comportamenti pubblici e privati dei prossimi vent’anni nel nostro territorio, col chiaro intendimento di consumare meno suolo e di raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica, circolarità dell’economia, sostenibilità nello sviluppo».

Tra i propositi posti a base della redazione dei nuovi strumenti urbanistici spicca la protezione e la salvaguardia del reticolo idrografico, con azioni di tutela delle risorse idriche, attraverso la creazione di zone di rispetto lungo i corsi d'acqua per ridurre il rischio di alluvioni e mettere in sicurezza gli abitati e le attività che vi si svolgono. «Insomma – dice il vice sindaco e assessore all’Ambiente Federico Migaldi – evitare che possano ripetersi situazioni come quelle del novembre di due anni orsono. E questo lo si fa con interventi strutturali, come quello previsto sul torrente Furba, per un investimento di 1,6 milioni, da fondi europei, e con regole ancora più stringenti che disciplinino gli insediamenti urbanistici».

Il documento approvato dalla giunta consta, fondamentalmente, di due parti: la prima parte poggia, in buona sostanza, sull’aggiornamento delle conoscenze della portata delle acque, sia nel cosiddetto “territorio urbanizzato” che nel “territorio rurale”, nei momenti, durante l’anno, di allerta meteo, “arancione” o “rossa”. «Sono dati – spiega l’architetto Maurizio Silvetti responsabile dell’Ufficio Urbanistica del Comune – che possono essere rilevati, dagli enti preposti, e a cui attingere, sulla base dello “storico” delle precipitazioni avvenute»; la seconda parte fa invece riferimento alle azioni che il Comune, nel “territorio urbanizzato”, e i privati nelle loro proprietà, possono intraprendere «per trattenere l’acqua – ancora Silvetti – in quei giorni, una decina o poco più in un anno, in cui le piogge sono particolarmente forti, e consentire un rilascio graduale per ridurre, durante gli eventi estremi, i picchi delle portate nei punti critici della rete di raccolta delle acque meteoriche».

Le “linee guida” illustrano i criteri da inserire nel nuovo Piano strutturale: per il Comune si tratta di stabilire, sulla base dei dati “storici” sulla portata dei corsi d’acqua, «dove intervenire – aggiunge l’architetto Silvetti – nei tratti che attraversano le parti costruite, urbanizzate, del territorio – nelle zone agricole il compito è del Genio Civile e Consorzio di bonifica –, per allargare le sezioni dei nostri torrenti»; per i privati, nelle zone di “rigenerazione urbana”, «si tratta di salvaguardare in caso di ristrutturazioni – continua il responsabile dell’Ufficio Urbanistica – le zone di rispetto dai corsi d’acqua, detto in maniera più chiara se, ad esempio, si demolisce un garage non si potrà ricostruirlo nello stesso punto qualora non venga osservata la distanza dal torrente che scorre nelle vicinanze. E, per fare un altro esempio, nel caso si metta mano ad un giardino, la ristrutturazione dovrà seguire determinati accorgimenti idraulici».

L’intento, riflesso nelle “linee guida”, e come poco sopra esplicitamente dichiarato, è quello di trattenere, almeno per 24 ore nelle giornate di allerta meteo, le acque piovane, consentire il loro rilascio graduale dopo i picchi di piena dei corsi d’acqua. Saranno anche previste, in base alle vigenti norme urbanistiche, “premialità” o “deroghe” in aree senza rischio idraulico.

«Si tratta – chiude il sindaco Prestanti – di definire un quadro di regole certe, ma anche efficaci ed efficienti, perché le piogge, anche copiose, non rappresentino più un problema, comunque presentino problemi ridotti e gestibili».

 

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